3 giugno 2020 – ritorno al futuro

3 giugno 2020 è una data che resterà nella storia, dopo tre mesi dal lockdown l’Italia torna a respirare.

Per la prima volta dal dopoguerra ci siamo trovati a vivere in una società in cui salute e lavoro non potevano più essere garantiti.

 

Fabbriche chiuse, scuole sospese, manifestazioni cancellate. In pochi giorni il mondo fu messo in quarantena.

Le settimane che seguirono furono scandite da notizie disarmanti, il numero di morti andava aumentando e l’economia crollava a picco.

Gli indici PMI (indici compositi che tengono conto delle aspettative dei manager aziendali circa l’andamento delle produzioni, degli ordini, dell’occupazione, dei prezzi e delle scorte) di tutti i paesi sviluppati crollarono a livelli record.

Fonte: Pimco, Haver Analytics al 31 marzo 2020

La disoccupazione in America superò il 14%, livelli visti solo durante la Grande Depressione del 1929.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 9 maggio 2020

Il blocco della produzione fece crollare i consumi di materie prime e in primis i prezzi del petrolio, che nelle consegne di aprile toccò il record storico di -37,63 dollari al barile.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 21 aprile 2020

Il crollo del prezzo del petrolio mandò in crisi molti paesi emergenti (esportatori di oro nero) e il mercato cominciò a mettere in discussione la capacità di questi ultimi di ripagare i loro debiti. Il prezzo delle obbligazioni dei paesi emergenti subì in pochi giorni un forte deprezzamento facendo schizzare i rendimenti a scadenza a livelli simili a quelli raggiunti durante la crisi del 2008 (oltre l’8% annuo). A marzo lo spread (ovvero il maggior interesse) pagato dal mondo emergente rispetto al Treasuries – titolo di stato americano subì una forte accelerazione portandosi a ridosso degli 800 punti base.

Fonte: JP Morgan con dati aggiornati al 31 marzo 2020

L’incertezza sul mercato (misurata tramite il parametro VIX) raggiunse a marzo il record storico di 83 punti indice, valore superiore a quello raggiunto dopo il fallimento di Lehman Brothers nel 2008.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 18 marzo 2020

Le borse nel pieno dell’incertezza accusarono perdite di oltre 30 punti in una settimana.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 13 marzo 2020

Quando tutto sembrava giunto al termine, le misure contenitive cominciarono a dare i primi frutti. I contagi diminuirono, le terapie intensive si liberarono e un barlume di luce si riaccese.

Le settimane seguenti furono guidate dalle politiche delle Banche Centrali e dei Governi che nelle vesti dello scienziato del film “Ritorno al Futuro” provarono a riportarci al mondo che avevamo lasciato. Il viaggio in DeLorean tuttavia non è ancora terminato. La strada da percorrere è ancora lunga e piena di insidie (rischio nuovi focolai, disponibilità vaccino, aumento del debito) tuttavia da oggi siamo liberi, possiamo tornare a viaggiare, andare nei ristoranti e riprendere le nostre attività. I consumi aumenteranno e pian piano anche l’economia si stabilizzerà.

E’ difficile trovare positività in tutto ciò che è successo, tuttavia il virus ha fatto emergere alcuni valori che troppo spesso davamo per scontato e che sono alla base della nostra società: salute, famiglia e lavoro.

Festeggiamo questo giorno senza abbassare troppo la guardia, rispettiamo le regole per la salute di tutti e godiamoci questa libertà ritrovata

A presto

Mauro Savoldelli

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