Siamo ormai entrati in piena stagione estiva e visto che le vacanze sono alle porte ho pensato di ripercorrere con voi gli eventi che hanno guidato i mercati negli ultimi mesi.
Anche per l’estate il menu è stato scelto e diretto dalle Banche Centrali. Gli chef Jerome Powell (Banca Centrale Americana) e Christine Lagarde (Banca Centrale Europea) hanno riproposto una carta già conosciuta: tassi bassi e liquidità infinita.
Rispetto al passato però qualcosa è cambiato, i commensali si lamentano perché è tutto troppo saporito.
In effetti i cibi serviti sono troppo salati, l’inflazione in questi ultimi mesi è continuata a crescere superando la soglia del 5% in America e avvicinandosi al limite del 2% in Europa.
Gli chef sono quindi tornati ai fornelli per riesaminare ricette e ingredienti.
Dopo settimane di analisi sono giunti alla conclusione che non è un problema di sale ma solo di poca acqua.
In pratica le restrizioni COVID stanno generando seri problemi sia a livello di produzione (capacità produttiva ridotta e assenza di scorte) sia a livello logistico (lavorati e semi-lavorati fermi in attesa di spedizione) e questo ha portato ad una scarsità di merce a livello globale.
Poca offerta a parità di domanda porta ad un incremento dei prezzi che si traduce in tassi d’inflazione più alti.
Essendo un problema di scarsa offerta e non di elevata domanda, i Banchieri Centrali hanno deciso di mantenere inalterate le proprie ricette, promettendo tassi bassi per un prolungato periodo di tempo e accettando tassi d’inflazione più alti.
La situazione americana tuttavia differisce da quella europea.
Le pietanze servite dalla FED (Banca Centrale Americana) da saporite si sono presto trasformate in cibi di difficile appetibilità, a tal proposito lo chef Powell è intervenuto dichiarando che se l’inflazione non rientrerà allora valuterà due piccoli rialzi dei tassi d’interesse entro il 2023, in altre parole se l’acqua in pentola non aumenterà bisognerà per forza di cose diminuire la quantità di sale.
La chef Lagarde invece si è spinta oltre modificando la ricetta in funzione della nuova situazione. In pratica la Banca Centrale Europea ha dichiarato che il suo nuovo obiettivo d’inflazione non sarà più vicino (ma inferiore) al 2% ma dovrà tendere ad un valore del 2% simmetrico, in altre parole saranno tollerati, per brevi periodi di tempo, anche tassi d’inflazione superiori.
Con questo stratagemma lo chef Lagarde potrà continuare a salare anche se l’acqua in pentola comincerà a scarseggiare. Così facendo Banca Centrale Europea ha già messo le mani avanti garantendo al mercato supporto anche in presenza di tassi d’inflazione maggiori.
Continuiamo a monitorare con attenzione la dinamica inflattiva e le trimestrali aziendali, prediligendo un approccio conservativo perché come recita un antico proverbio africano ‘quando uno ha mangiato salato, non può più mangiare senza sale’.
Buone vacanze
Un caro saluto
Mauro Savoldelli